Oggi voglio spezzare una lancia a favore di un sistema costruttivo a secco come il CARTONGESSO che negli ultimi anni si è molto evoluto fino ad entrare di prepotenza nei progetti residenziali più all’avanguardia per sostituire il sorpassato (e sopravvalutato) mattone.
Siamo abituati a vedere il cartongesso nelle, scuole, negli uffici… Pensiamo che sia esile, poco stabile, per niente resistente all’acqua o al fuoco e che lasci passare tutti i rumori del mondo.
ERRORE – ERRORE – ERRORE – ERRORE – ERRORE – ERRORE
La STABILITA’, la RESISTENZA e la TRASMISSIONE DEI SUONI delle strutture in cartongesso dipendono non solo dalla struttura interna ma anche dal numero di pannelli avvitati alla struttura stessa. Ci sono pareti in cartongesso con isolante interno e a doppia lastra che hanno prestanzioni molto più alte per quanto riguarda l’isolamento acustico rispetto alla tradizionale foratella in laterizio.
Esiste inoltre il CARTONGESSO IGNIFUGO (ma il gesso è tutto ignifugo), cretificato per pareti REI che qualcuno richiede erroneamente anche per la realizzazione dei caminetti ed il CARTONGESSO IDROFUGO speciale per ambienti umidi come il bagno.
Nella BIOEDILIZIA, tema a me molto caro fin dai suoi esordi, spesso vengono usati sitemi a secco come le pareti divisorie in cartongesso. Questo offre il vantaggio per esempio di non dover “rompere” la parete appena fatta per far passare gli impianti e di essere subito asciutto e “pronto” una volta stuccato a regola d’arte.
Non per questo amo utilizzarlo senza misura… al contrario ritengo che strutture come controsoffitti e velette vadano dosate con molta parsimonia.
COL CARTONGESSO bisogna stare molto attenti perchè E’ FACILE ESAGERARE… e non c’è niente di più brutto di vedere abitazioni che sembrano gelaterie e gelaterie che sembrano astronavi.
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